Nostrano del Brenta

ANTICO SIGARO NOSTRANO DEL BRENTA

UNA TRADIZIONE VENETA LUNGA 5 SECOLI

Le prime coltivazioni di piante di tabacco in Veneto, risalgono al XVI° secolo d.C., nel monastero dei frati di Campese a Bassano del Grappa in provincia di Vicenza. Non è di fatto inusuale che già nel 1.500 si cominciavano a produrre i primi sigari, nella penisola italica come nel resto d’Europa. Tra il 1.700 e il 1.900 la diffusione dei sigari fatti col Tabacco Nostrano, rappresenta una forte risorsa per il sostentamento della comunità del Canal di Brenta. Nonostante una storia molto travagliata, fatta di decreti che arrivavano dalla Serenissima Repubblica Veneta e prima ancora la dominazione Imperiale, il sigaro del Brenta era molto apprezzato, e infatti nel 1763, dopo secoli di lotte continue, i rappresentanti della Serenissima concedono il privilegio agli agricoltori, di coltivare il tabacco qualità Erba Regina, molto apprezzato dalla nobiltà veneziana. Nonostante nei secoli successivi la coltivazione venne di nuovo proibita, ma i contrabbandieri riuscirono da Bassano del Grappa, a distribuire questo prodotto clandestino a tutta la regione del Veneto. All’inizio del 1900, il Consorzio dei Coltivatori di Tabacco del Monte Grappa decise di proteggere la coltura del tabacco, ravvivando saperi e tradizioni di questo storico sigaro, e ridando vigore alle coltivazioni di tabacco Nostrano del Brenta.

Le aziende che coltivano il tabacco che viene utilizzato per la produzione dei sigari a marchio Nostrano del Brenta 1763, sono situate in Veneto nelle Provincie di Padova, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza. Questo è  il territorio nel quale, nel corso dei secoli, l’originale pianta habanos che divenne poi Nostrano del Brenta, si è adattata e sviluppata esaltando tutte le proprie qualità.

Nonostante l’area sia piccola, il terreno di ogni provincia conferisce caratteristiche e qualità particolari alla pianta ed alle sue foglie. Ancora oggi il lavoro di coltura e raccolta è prevalentemente a mano. Dopo il periodo invernale, a febbraio si inizia la preparazione del terreno e, ad aprile, si inizia la vangatura al fine di eliminare le erbe infestanti e migliorare la struttura del terreno.

In contemporanea è stata operata la semina in apposite serre, coperte mediante la tecnica dell’idrocoltura. Quando le piantine hanno raggiunto l’altezza di 15/20 centimetri vengono prelevate dal vivaio e piantate nei campi. A metà della crescita avviene la cimatura, ovvero, il taglio della gemma superiore per
concentrare l’energia della pianta nello sviluppo delle foglie. A crescita compiutasi procede alla raccolta delle foglie. Anche questa attività è manuale e viene svolta “foglia per foglia”.